ARTICOLO 1

Cosa si può fare per potenziare il proprio cervello? Imparare a fare il giocoliere. Non è una battuta di spirito, ma il risultato di uno studio condotto dai ricercatori dell'University of Regensburg, in Germania. Finalmente, per dare “gas” al proprio cervello non vengono suggeriti studi matematici, tecniche mnemoniche, test logici, pastiglie di fosforo e quant'altro, ma il libero sfogo della creatività, il movimento del proprio corpo all'aria aperta, e giochi di destrezza e abilità. Gli studiosi tedeschi, infatti, hanno provato che quest'attività può causare cambiamenti “visibili” nel cervello, agendo da potenziatore cerebrale.
La materia grigia è “elastica”. Il team ha esaminato 24 persone non abili a fare i giocolieri: metà sono stati addestrati per riuscire, almeno per 60 secondi, a mettere in atto la tradizionale “cascata a tre palle”, l'altra metà è stata utilizzata come gruppo di controllo. A tutti i partecipanti, i ricercatori hanno applicato una tecnica per misurare le concentrazioni di tessuto cerebrale con la quale hanno ottenuto risultati sorprendenti: nel gruppo di controllo non sono stati registrati cambiamenti nel cervello, mentre nel gruppo dei “giocolieri” è stata registrato un aumento della misura in due aree del cervello. Più precisamente, i giocolieri hanno sviluppato una maggiore materia grigia (che consiste perlopiù in cellule neuronali) nell'area medio-temporale e nel solco intraparietale posteriore sinistro, due regioni “addette” all'informazione visiva del movimento.
Ritorno al passato. Dopo una "pausa" di tre mesi, durante il quale i giocolieri non hanno più praticato l'attività, i ricercatori hanno registrato una sorta di "regressione" del cervello, ossia un ritorno alle misure normali.
Secondo gli studiosi, questi risultati sfidano il punto di vista, accreditato dai più, secondo il quale le esperienze non hanno effetti sul cervello. «La ricerca mostra che quello che noi facciamo nella vita di tutti giorni può avere un impatto non solo su come il nostro cervello funziona, ma sulla sua struttura ad un livello più macroscopico», ha affermato la studiosa Vanessa Sluming.


ARTICOLO 2

Se anche voi, come Tiziano Scolari del blog Schegge di vetro avete preso parte al Ferrara Buskers Festival, la festa degli artisti di strada che ogni hanno si svolge l'ultima settimana di agosto, avrete sicuramente notato gli splendidi spettacoli dei molti giocolieri che popolano il festival.

Negli ultimi tempi c'è stato un aumento di interesse per questa pratica che è diventata una vera moda per molti ragazzi, tanto da far nascere corsi e workshop ma è una pratica che richiede abilità e costanza.

Da una ricerca pubblicata sulla rivista Plos One, sembra addirittura che imparare a giocolare altera la struttura di alcune aree del cervello già dopo i primi sette giorni di "training", scrive Giulietta Capacchione sul blog Psicocafé.

20 persone che non sapevano giocolare sono state coinvolte dalla neuroscienziata Joenna Driemeyer in un programma di addestramento a questa abilità. Dopo soltanto una settimana, una parte del lobo occipitale specializzata per il movimento e conosciuta come V5 era cresciuta in densità

uoooo grande!! mi ero messa a cercare la rivista dove lo dicevano!! mi sa focus...ma non avevo trovato nulla...
thx

tutto giusto(l'avevo letto su focus)ma la parte del cervello che ne beneficia di più è sicurament quella addetta alla coordinazione

focus n° 193:

Di fatto, ogni volta che intrapendiamo un'attività nuova miglioriamo la flessibilità cerebrale. Per esempio imparare a "giocolare" (Cioè a lanciare e afferrare le palline come i giocolieri), come suggerisce Joenna Driemeyer su "Plos One", induce la formazione di nuove connessioni nella corteccia occipito-temporale già a partire dalla prima settimana di esercizio, e a prescindere dall'abilità raggiunta.

il cervello ha una mappa con delle aree + dense e altre meno dense, quelle + dense lo sono perchè ci sono più connessioni tra neuroni. Quando faccio per la prima volta una cosa soo costretto a stablire una nuova connessione tra due aree che prima di allora non avevan collaborato tra di loro in quel modo, più faccio quella cosa più questo legame si inspessisce, e da un ponte di una sola corda attaccata alle due estremità il passaggio diventa sempre più "comodo" e rapido e l'informazione passa meglio, e la corda diventa un ponte di corde e dopo tanta fatica un bl ponte comodo.

Per questo è importante l'esercizio, ti fa diventare immediata una serie di ordini complessi. E in più è importante fare sempre cose nuove, per sviluppare le proprie capacità.


Sarebbe molto interessante uno studio su come sia possibile sentirsi così appagati quando si impara qualcosa. Forse la formazione di nuovicollegamenti è in qualche modo collegata a un meccanismo di "benefici" tipo endorine e cose così, per spingere evolutivamente a usare la testa! Che svarioni! aahah

complimenti per l'approfondimento Nulleamai hai creato una sinapsi dei miei neuroni addetti all'appremdimento

bene mene compiaccio, ti consiglio anche di mangiare più fosforo e di dormire su un cuscino di piume di tordo, che a quanto pare aiuta non poco.

ah ah

Beelli questi articoli..io quando insegno dico sempre che la giocoleria aiuta l'interazione tra i due emisferi celebrali..ma non sapevo fino a questo pnto...