Dopo alcuni seminari sul clown sono giunta a questa grande questione: cos'è un clown?
E' un adulto che pensa come un bambino?
Fa ridere?Può non far ridere?
Trasmette emozioni?
E' il clown da circo?
E' un clown da strada?


Aiutatemi a trovare un filo conduttore nel casino che ho in testa!


Pulce

opinione personale


il clown è la più intensa espressione del nostro mondo interiore... non "finge" niente... un clown nasce, cresce e muore, come noi... un clown è libertà  di espressione, è la schiettezza, è l'ingenuità , è il caos...

è il lato destro del cervello..

è la vita..

è l'amore..

è l'arte..

è la creatività ..

è il saper confluire tutte queste cose in un semplice gesto, uno sguardo, un sorriso..




un clown non fa sempre necessariamente ridere... dipende da QUALE clown.. un clown può far commuovere...


se un clown non trasmette emozioni, NON è un clown. Non è un clown che funziona, per lo meno..


il clown non nasce nel circo, ma molto prima... in strada poi si riversa solo più tardi... basta studiare un po' di storia della comicità ...

il clown -anticamente "buffone"- è il ceto più basso della società ... e spesso si ritrova tra le classi più alte.. e lui, e solo lui, può prenderle in giro... perchè tanto tutti sanno che è lui lo scemo.. ma è anche l'unico che può dire la verità  sul padrone...


un clown è l'espressione più alta dell'artista circense o di strada... un clown deve essere giocoliere... un clown deve essere acrobata... un clown deve saper narrare delle storie... un clown deve essere un mago... un clown è.... un jolly che sa fare un po' di tutto... recitare, mimare, cantare, ballare, cadere è per questo che è tanto difficile essere BRAVI clown ^^



personalmente sto imparando ad essere clown di corsia... e questo era il mio punto di vista



miaoo

"... e da li il buffone, paradigma di libertà . L'unico uomo veramente libero, e anche il più saggio. Nella filosofia occulta il buffone si identifica con il mercurio degli alchimisti... messaggero degli dei, conduce le anime attraverso il regno delle ombre..." (Il Club Dumas. A.P.R.)

Vi ringrazio per aver risposto alla mia domanda.
Faccio fatica a volte a capire cosa cerco nell'essere clown e a spiegare agli altri che il clown non è un pirla col naso rosso che fa gags e battute scontate.
Mi piace indossare il naso rosso e vorrei riuscire a trovare un progetto in cui esprimere quello che ho imparato con seminari.
Non credo però che mi senirei a io agio sulla strada (detto così suona male ma non volevo dire artista di strada: di artistico ho veramente poco!).Credo che anche io prima o poi approderò in corsia: oltre tutto studio medicina e sicuramente mantenere dei rapporti più umani coi pazienti è veramente importante per noi, dato che ciò che ci viene richiesto è principalmente l'efficienza.
Se qualcun'altro ha una sua personale idea su cosa sia un clown (e credo che siate in tanti) sarei mooooloto interessata a sentirla!
Grazie
Pulce

Ciao non mi intendo molto della questione ma Piedolo mi può dire da dove posso ottenere informazione sulla cosa. Mi intriga.
Me dispiace ma la mia visione del clown è molto sbilanciata, concordo con il lato positivo, delle emozioni, dell'inocenza ma anche con quelli più misteriosi e nascosti (a l'imagine di "It" di Stephen King). Speso il clown a questa doppia faccia nel inconsciente colletivo e particolramente per i bambini (è satao il mio caso almeno).

purtroppo sì jossua, il clown può fare paura

infatti ai corsi per diventare clown dottore ti insegnano le tecniche per non "invadere" i bambini, almeno all'inizio, finchè non hai guadagnato la loro fiducia...


i bambini molto piccolo poi hanno paura del clown perchè con quel naso rosso non riconoscono i tratti a loro familiari del volto umano (triangolo occhi-naso-bocca, così come la forma del corpo.. i bambini sono "razzisti" in questo senso: se vedono un diversabile, spesso piangono, o ne hanno paura, o lo squadrano da capo a piedi.. proprio perchè questi non rientra nei loro standard "ideali")... per questo alcuni clown preferiscono dipingersi il naso piuttosto che indossarne uno di plastica... ed è per questo che non si usa più la parrucca... da troppo di "falso".. anche il trucco deve essere leggero, perchè se troppo ostentato, spaventa

e soprattutto l'approccio col bimbo deve essere graduale, e fatto di sguardi e sorrisi.. comunicazione non verbale in cui tu fai capire le tue intenzioni al bambino.. poi oh, ci può pure stare che un bambino non ti voglia affatto vedere.. e lì non puoi obbligarlo (e obbligarti) a restare... sarà  per un'altra volta, o per un'altro clown! ^^



questa è sempre e solo la mia opinione


miaoo


ehmmmm.... ero lea, mi sono scordata di fare il logout di moon >____< sorry :tongue:

Non so se posto nel posto giusto.....

volevo chiedere se qualcuno di voi ha fatto i corsi per clown se mi può spiegare cosa si fa e come si può partecipare...perchè io vorrei vedere di partecipare a qualche corso, ma, almeno al momento, non per clown di corsia...

grazie mille

....non saprei dire che cos'è un clown
se me lo chiedessero probabilmente sarei in crisi

...però l'argomento mi interessa, sapreste dirmi il titolo di qualche libro sulla storia della figura del clown?
o sull'approccio da avere coi bambini come animatore?

@lea: al corso che stai facendo (che deve essere fantastico ) ti hanno segnalato qualche libro/manuale sull'argomento?

sono andata un pò OT??? sorry!!!

il clown si inserisce in un contesto che è quello contemporaneo di indifferenza completa,dovuta al modo di vita molto standard che ha creato un allarmismo diffuso e che quindi ha crato un blocco da parte di tutti nell entrare in contatto o relazione con altre persone.

E questo ha portato grosse difese da parte di ciascuno che osno i modi di dire e i modi di fare standard, che uno per paura di fr la parte del cretino si rifugia in comportamenti socialmente accettabili, questo è un po' quello che il clown a a rompere,nel senso va arompere questo equilibrio che tutti si sono creati...

c'era uno spettacolo di leo bassi (spettacolo socialmente impegnato) dove alla fine lui si metteva in mutande si faceva scorpargere di miele e piume perdendo appunto la diginità  e diceva..
"ai tempi i buffoni di corte si opponevano al potere, si opponevano
a determinati regimi,la punizione che gli veniva affidata per
questa voce fuori dal coro era di essere scorparsi di fece e girare
per la strada..."

è qui il riscatto del clown perchè quello che loro non sapevano era che a un certo punto il clown era contento di "perdere la dignità " nel momento in cui idgnità  significa "dignità  costruita sul nulla".

il clown ha anche una fortissima dimensione del gioco nel senso che vuole recuperare il senso di bellezza e di libertà  che ha il gioco e la riporti magari a te a 20 o a 30 anni e sia perchè c'è una grande voglia di giocare sotto che c hai volgia di giocare tu sia perchè il grosso problema
(almeno a parer mio) che a un certo punto uno non è che non gioca più perchè non ne ha voglia, ma perchè c'è quella sorta di bisogno di creare degli haliby sopratutto nell'età  dei giovani, che tipo vai alla festa ti ubriachi o ti fai di qualcosa " ahh si ti ricordi ieri sera hai fatto il cretino?!?"
"si però ero ubriaco"

c'è sempre una sorta di bisogno di crearsi un haliby, per dire non è ch eho perso le staffe perchè l ho desiderato con un'energia interiore per un momento di vivere la pazzia, la stupidaggine, il gioco e la libertà ...ma si vuole trovare sempre una motivazione...

ecco cos'è il clown...per me qualcuno che non ha paura di divertirsi..
non ha paura di tornare bambino...non ha bisogno di un haliby per fare il cretino...
ha il lato triste come ogni persona...il lato malinconico...che cerca di nasocndere anche quando non è in scena...

un clown regala sorrisi, conforta le persone, raccolgie umori gli accudisce e poi gli fa andare per la loro strada,un clown scegli da sè il proprio ruolo..non può separarsene nenache volendo..perchè un clown è un clown alal mattina alla sera...tutta la vita sarà  un clown...

deve saper confortare la gente...gode della gioia altrui..ha il cuore rosse e con quello sa disegnare sorrisi importanti..vive di quotidianità ...ruba fotorammi di vita...si può dire che è un aldro gentiluomo..

nessuno sa il giuramento che fa un clown alla vita...

mi incuriosce questa frase...cosa intendi per giuramento alla vita?

i clown...sono diversi tra loro...

ho sentito diverse opinioni...ecco perchè parlo di giuramento...
qualche clown vuole fare uno spettacolo senza spettatori, uno show fine a sè stesso,per la gioia di chi lo inscena, e per l amore di chi lo ama...
forse è il tipo di clown che preferisco...quello che fa le cose...e non pensa al fatto che sta facedno ridere le persone...lui lo fa per sè,perchè si diverte lui...e automaticamente fa ridere gli altri...

non pensa al fatto che si sta rendendo ridicolo magari davanti a 1500 persone..lui lo fa perchè è così..è il suo giuramento...non sentirsi cretini solo perchè si ha voglia di fare gli stupidi senza essersi preso qualche sostanza strana...

i clown hanno tutta una mentalità  proprio di vedere le cose...credo che sia impossibili capirli fino in fondo...ognuno vede la realtà  in un modo diverso...in un albero possono vedere mille cose tutte diverse...
e questo modo di vedere la realtà  porta al fatto di compiere un giuramento diverso...che solo un clown può sapere...

è una visione un po' strana e mi sa hc enon sono stata assolutamente capace di spiegare...

Grazie Blanche!
La tua idea di clown mi piace molto, il fatto che non debba pensare al pubblico e ciò che il pubblico gli rimanda ma che sia clown per se stesso è molto interessante. Da una grande libertà  di sensazioni e sentimenti anche per chi, come me, ha una paura fetente di salire su un palco :zunge:



Pulce

Me lo stavo chiedendo proprio ora: "cos'è un clown", poi mi sono ricordata del topic e sono entrata...
Bellissime ed interessanti tutte le opinioni...
Personalmente...non so ancora bene chi sia o cosa sia un clown...io la vivo come una fonte d'espressione, come una scarica d'energia che prepotente emerge vorticosamente se lasciata in totale libertà ..
L'essere clown è una parte di me che vive realmente, che comunica oltre il linguaggio convensionale, spesso prigioniero di schemi dettati da una società  conforme, che non lascia spazio alla reale individualità  della parsona, intesa come tale.
Il clown x me è come un "rivoluzionario", un protestante, che dice "non ci sto"...un qualcuno che cerca di farti vedere il mondo nelle sue sfumature, e non solo nella sua grigia essenza....
Una cosa che spesso mi rammarica del clown. è che viene minimizzato di rispetto, preso come bersaglio di battute che fungono da sfogo alla frustrazione personale di chi, non sapendo vedere oltre, dice a priori che non c'è niente al di là  di qualcosa, x non ammettere un proprio limite...
Cos'è in fin dei conti "fare i cretini", la brutta parola che convensionalmente sembra...e cioè quella dell'essere, poco intelligenti, pco furbi, poco...ecco, significa essere poco??
O significa vivere se stessi nelle proprie intime sfumature, sensa dover rendere conto alla maschera che quasi sempre si è costretti ad indossare?
E' logico, non sarebbe fattibile dar continuo sfogo a certe parti di se...e probabilmente nemmeno profiquo, ma non lo è nemmeno "demonizzarle" o mascherarle dietro scuse, o ancora peggio, farle emergere tramite inibitori dannosi alla salute.
Perchè cercare altrove, quello che genuinamente si ha sotto mano?
A volte va solo spolverata la "soffitta" che giace dentro ogniuno di noi, e spesso si scopre che tra una scatola e l'altra, giace là , bella e pronta la risorsa, o la risposta che cercavamo, a volte un po' impolverata e arrugginita, fuori allenamento come un atleta dopo un mese di riposo forzato, ma presente e pronta all'uso...

Questa è la mia contorta opinione...

questa cosa del clown che deve confortare gli altri mi sembra proprio una cosa perbenista e benpensante, stereotipata e banale.
anche questa dimensione forzatamente antropologica mi sembra caricata da una visione idealizzata di un'arte messa alla stregua di una missione.
il clown è un attore. attore di rappresentazioni che hanno un determinato stile. e' stato così sin da sempre. chi dice il contrario, e quindi da una connnotazione somatica alla figura del cxlown, non fa altro che dare adito a coloro che banalizzano la figura del clown a virtuoso sciocco che solitmaente fa ridere i bambini,
Un clown è Charlie Chaplin, che nella vita non andava a sbattere contro un muro ne tanto meno si incastrava negli ingranaggi.
nella scena Charlot non ostentava il suo essere clown, anzi, non sapeva di esserlo. Ma charlie Chaplin sapeva benissimo che il suo Charlot era un clown.
Se oggi qualcuno si beffa di un clown vive semplicemente un paradosso. si è fuori contesto...
Non è vero che se uno è clown lo è anche nella vita, perchè potremmo dire che tutti sono clown e solo alcuni ne fanno spettacolo.
Il clown può essere sia il buffone di corte, giullare, giocoliere, comico (oggi cabarettista, satirista) sia il tramp, straccione, ubriacone (il naso rosso viene dagli ubriachi...non da un gioco).
Il clown vuole far ridere. sull'accezione triste del clown c'è soltanto una riflessione umanistica e filosofica che non viene portata in scena. se nell'immaginario colettivo il clown è triste è perchè cinema e televisione hanno deturpato il personaggio rendendolo obsoleto e marchiandolo in contesti tristi (feste di piazza e paese) che conferiscono caratteristiche sofferenti e angoscianti (poer non parlare di IT di King che ha ucciso il clown...non i bambini, il clown).
Il clown prima della deformazione televisiva e cinematografica era considerato divertente, furbo, brillante, tipo come oggi si possa considerare un Fiorello o Aldo, Giovanni e Giacomo.
Oggi, il clown è uscito dal circo e si esibisce altrove; ce ne sono molti di clown...senza naso rosso, certo, ma ci sono lo stesso. Crozza ad esempio, Benigni...
Io sono un clown e faccio spettacoli per bambini, e non ho il naso rosso.

"Non si recita il clown, lo si è, quando la propria natura profonda
si fa strada nelle prime paure dell'infanzia" Jacques Lecoq

Comino, secondo me la questione è che tu non sei un clown, ma un attore comico. Sono cose molto diverse, ma entrambe affscinanti.
Il clown non lo reciti, lo sei