Io da brava secchiona (e timorosa delle multe) ho vagliato un monte di possibilità:
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ritenuta d'acconto se non hai un volume di affari che supera i 5000 euro l'anno spalmati al max su (mi pare) 30 giornate lavorative.
Sbattone: la gente si rompe le palle ad andare a fare gli adempimenti della ritenuta, i comuni non chiamano o chiamano di meno perchè non hanno voglia di seguire queste pratiche, preferiscono chiamare chi fa in maniera autonoma e loro pagano la parcella e stop.
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associazione culturale: sarebbe la bazza delle bazze. Non hai iva (ciò significa anche che non puoi scaricarla ma i vantaggi sono talmente tanti che chi se ne frega) e paghi come contributi una cazzata tipo il 10 per mille, una roba del genere. Però deve essere credibile che ciò che fai è onlus... io come burattinaia non sono credibile ahimè
: ma per chi ha un giro piccolo credo sia la soluzione migliooooooooooooooreeee!!! (sigh!)
Si fa prestissimo ad aprire un'associazione culturale, fai tua mamma presidente (attenscion: il presidente non può ricevere stipendio) e tuo papà segretario, butti giù due righe di statuto e con 100 euro o poco più all'ufficio del registro in un'ora sei a posto, con partita iva e codice fiscale e tutto.
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partita iva: (come imprenditore individuale o come società: snc, sas, o per esagerare spa, o cooperativa però allora con altri vincoli quali il numero dei soci etc) se sei sotto i 30.000 euro lordi all'anno rientri nel regime agevolato, significa che non ti contano il reddito a scaglioni, ma paghi il 20% fisso di tasse sul fatturato.
Fregatura: si parla di cifre LORDE e se hai un buon giro fai presto a sforare. Io ad esempio non rientro nella categoria... e ti giuro che non sono ricca, tiro la cinghia per arrivare a fine mese.
Se sei sopra i 30.000 euro lordi all'anno parte il salasso, perchè rientri nel reddito a scaglioni, arrivi a pagare fino al 40% di tasse, aggiungi irap e altre caxxate del genere non calcolabili a priori, aggiungi il costo di gestione di partita iva e del commercialista che ti deve tenere la contabilità...
Secondo me vale la pena solo se hai bisogno di fare spese DAVVERO grosse per l'attività, tipo comprare il fugone (allora su 40.000 euro recuperi 8.000 di iva e ha senso) o impianti davvero DAVVERO grossi (idem)
Altro gap: se sei un artista che va nei teatri, o in rassegne e simili, hai bisogno della famosissima e temutissima
agibilità enpals.
L'enpals non da' l'agibilità agli artisti solisti a meno che non siano musicisti (secondo loro solo un musicista può fare un one-man-show... si è mai sentita caxxata più enorme di questa???), la rilascia solo ad enti, associazioni e simili, quindi le alternative sono:
- apri un'associazione, una cooperativa, una società (con relativi costi e sbattimenti)
- ti fai mettere in agibilità da chi ti chiama (vedi sopra: chi chiama si sbatte a far tante carte e alla fine preferisce ingaggiare chi fa da sè)
E non abbiamo ancora valutato il problema siae.
State già piangendo tutti in ginocchio sui ceci?
No dai, oggi mi sento generosa e vi dico la mia soluzione: mi sono fatta socia di una di quelle cooperative di servizi agli artisti (fate un po' di ricerche in internet e trovatene una vicino a voi), che per una modestissima percentuale sul mio fatturato (il 6%, ergo se non fatturo non pago nulla) mi mette in agibilità, fa le fatture e si occupa anche di riscuotere i crediti, mi versa i contributi e tutto.
Tra enpals, inps, e tutti gli altri costi, risparmio almeno il 50% che non ad aprir partita iva e sono in regola con tutti gli adempimenti, e posso anche scaricare l'iva sugli acquisti (beh non proprio tutti tutti ma quasi), mi fanno l'unico e recupero anche gli interessi passivi sul mutuo della casa.
Meglio di così
Detto tutto ciò non mi resta che concludere con un imboccallupo e buon lavoro a todos i colleghi del forum
p.s.: dimenticavo: serve anche iscriversi all'enpals e al collocamento dello spettacolo... oh ma è un casino fare gli artisti in regola eh
p.p.s: ma se non lavori in eventi pubblici ma magari solo come animatore alle feste di compleanno private........ basta, mi fermo qua