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- Pubblicato da Geppo
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Non è poi così difficile...
Salve a tutti e benvenuti in questa mini guida che ho deciso di creare per gli appassionati di ventriloquismo o interessati.
Spero di essere chiaro ed esauriente e di farvi innamorare di questa splendida arte purtroppo "trascurata".
INIZIAMO
VENTRILOQUO... Un ventriloquo è una persona che riesce ad emettere suoni dalla bocca con le labbra chiuse, anche se in realtà le labbra sono semichiuse ma il bello è davvero questo...
COSE DA NON FARE: Sicuramente non avere fretta ( come in tutte le cose ) ed essere motivati
COSE DA FARE: Tanto Tanto allenamento!!!! e munirsi di uno specchio
ok siamo pronti ad iniziare...
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- Pubblicato da bet
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veramente tutti per il loro contributo e un ringraziamento speciale a Bet che si è presa la
briga di farne un testo unico!
Nozioni base per uno spettacolo di giocoleria:
(a cura di Jossua, stracchino e tanti altri)
Prima di tutto bisogna strutturare a tavolino quello che si vuole fare e cioè trovare una
storia qualsiasi e una trama composta di un'introduzione uno sviluppo ed una conclusione.
Non è sempre facile trovare un'idea giusta , per questo trovare una musica o un insieme di
musiche che vi inspirano qualcosa da vivere e condividere , può già essere un buon punto
di partenza per esempio.
A questo punto si pensa alla trama che deve essere logica e coinvolgente almeno per voi.
Trovare un personaggio che sia in armonia con quello che volete fare, trovare il filo
conduttore che vi porterà ad usare oggetti di giocoleria.
Introduzione: lo scopo è presentarvi come persona o personaggio. per aiutarvi potete
usare la parola oppure il mimo o l'espressione corporale o tutto e tre insieme.
Il mio consiglio è trovare un personaggio od un'attitudine oppure uno sguardo particolare
verso il pubblico che crea già un'intimità con chi ti guarda.
Ricordarsi di guardare sempre il pubblico.
Sviluppo: chi avrà lavorato la tecnica sarà tentato di andare verso una dimostrazione
di giocoleria, chi non possiede la tecnica sarà orientato più sulla gag sul personaggio.
L'ideale è usare entrambi (ricordate che anche solo con ironia e semplicità si può fare
molto).
Comunque cercare di fare quello di cui vi sentite sicuri perchè sotto stress si perde il 30
per cento di capacità.
In rapporto alla vostra storia o personaggio come giustificare gli attrezzi che volete usare e
la routine?
Se la vostra trama è coerente avete già la risposta.
Immaginiamo che adesso avete la vostra "routine giustificata" si deve pensare al ritmo
dello sviluppo, cioè fare un crescendo dello spettacolo come una melodia che parte lenta e
che finisce con intensità.
Quello che sapete fare meglio fatelo alla fine.
Conclusione: é un pò l'opposto dell'introduzione, come uscire dalla vostra storia senza
rompere la magia, come il personaggio è servito ad entrare qui serve per uscire di scena.
Tutto ciò è solo uno spunto di base, una mia tecnica personale per creare, ed ogniuno può
trovare la sua, mettere nella creazione un messaggio che vi sta a cuore oppure ....dite la
vostra!.
Ricordiamoci che sia la messa in scena, la coreografia e la scenografia sono delle
professioni, che noi sfruttiamo pochissimo"per ignoranza", queste enormi potenziali, che
hanno delle regole ben definite fanno la differenza di qualità tra i vari spettacoli, quindi vi
invito ad informarvi su ognuna.
Quanto tempo ci si mette a creare uno spettacolo decentemente curato?
E poi, se c'è, quanto è il tempo ideale che dovrebbe durare uno spettacolo di questo
tipo?
Capisco che l' idea della trama può essere difficile da trovare, ma è anche vero che non si
tratta di una trama come"Il signore delle anelli" .
Più una trama è semplice più lo spettacolo sarà capito dagli spettatori.
Devo riconoscere che non è facile creare un spettacolo con un senso, ed è per questo che
non ce ne sono tanti. E vero che è molto più semplice fare le gag come i 4 sgabelli, o due
tre giochi che implicano il pubblico che ormai sono conosciuti. Per aiutarvi a capire il mio
punto di vista, vi darò qualche esempio di trama semplice.
La storia di Adamo ed Eva (se siete in due):
La mela portebbe essere una pallina che serve a fare contact e la sua finalità è essere
mangiata, mentre il serpente, portebbe essere formato da 3 clave messe in linea che
vengono manipolate, poi ci sarebbe la relazione tra serpente ed eva (clave e palline) poi
tra adamo ed eva (magari qualcosa più teatrale) e una finalità ironica (messaggio) per dire
che pensate di questa storia...
La storia se siete da solo:
piu difficile perchè le relazioni le potete fare solo con voi. Immaginiamo che sei un
lavoratore in una fabbrica. Quindi arrivi in scena vestito da metalmeccanico e gli oggetti
che usi diventano i tuoi attrezzi di lavoro.
Quindi puoi lavorare su una giocoleria meccanica, ripetitiva e ci sono degli altrezzi come il
diabolo che si prestano benissimo alla situazione. Il filo delle baguette diventa un metro.
Alla fine il ritmo diventa più incalzante, e non ce la fai più. Così avrai fatto una routine
crescendo e puoi finire in tanti modi e trovare un messaggio sul mondo del lavoro....
Il teatro dell'oggetto:
Immaginiamo che un oggetto di giocoleria diventi qualcosa altro come un oggetto concreto
da sfruttare.
Ex di base:
Una Clava diventa un cellulare...
Una pallina diventa un frutto...
Una acry diventa una bolla di sapone..
Un diabolo un bicchiere...
Il fatto di dare un altro senso a un oggetto può aiutarvi ad entrare in una storia. Di più
invece di creare una routine su dei trick conosciuti, vi permette de crearne di nuovi magari
piu semplici ma anche piu originali.
(sarebbe carino se ogniuno di noi, usando la fantasia, scrivesse il nome di qualche oggetto
che potrebbe essere rappresentato dagli attrezzi di giocoleria, magari può essere di
ispirazione a qualcuno per creare qualcosa…)
Sulla durata, avevo fatto un workshop a Roma e in una settimana, c' era un spettacolo
colletivo di una mezz’ora che aveva permesso alle persone di mettere in pratica le base di
quello che vi dico.
Nel mondo professionale ci vogliono 6 mesi per creare un spettaccolo più meno come si
desidera.
Ma la durata puo essere da 1 a 2 anni...
Voglio dire che anche per me è una cosa difficile, creare in questo modo, ma quando
capisci, tutto diventa molto piu piacevole.
Al livello commerciale è chiaro che si vende meglio uno spettacolo di una mezz’ora
(particolarmente in teatro). Come minimo direi 45 minuti, e in strada se volete fare un
spettacolo di giocoleria senza teatro vi consiglio massimo 25 minuti, perchè è fisico.
Attualmente il mio in strada dura verso i 30 minuti.
Chiaramente, meglio fare poco ben fatto
Si può cominciare anche con qualcosa di 5 - 10 minuti, la durata di uno spettacolo non si
può considerare un parametro di qualità, certo se il pubblico è pagante tipo in teatro è un
pò diverso.
Voglio parlarvi di una mia esperienza personale per farvi capire che la trama non deve
essere per forza qualcosa di concreto ma anche qualcosa che vivi interiormente.
La mia prima creazione si chiamava Gwyddon.
Era un spettacolo di 10 minuti di solo clave (da 3 a nessuna). Il personaggio che
interpretavo era prima di tutto umano e si batteva contro ciò che non controllava più (le
clave), poi finiva per battersi con se stesso, è l' idea del dualismo. Al termine della danza, il
personaggio era quasi morto e per tanto trovava la forza e la convinzione interiore di
continuare a vivere.
Questo numero era una metafora della vita e della sofferenza degli esseri umani, voleva
essere un messaggio di sperenza per tutti coloro che soffrono e che non trovano soluzione
ai loro problemi.
Ho voluto comunicare che si può esistere anche senza clave, che dietro il giocoliere c' era
un uomo.
Premetto che per prepararlo ho impiegato 8 mesi e che era lo scopo della mia formazione
alla scuola di circo.
Credo che se questo spettacolo ha avuto successo non è per la tecnica anche se originale
all'epoca, ma per le emozioni che procurava e la passione che mettevo
nell'interpretazione, visto che mi toccava personalmente, adesso che ho superato questo
periodo non sarei ingrado di rifarlo con la stessa intensità.
Qual è il fine della mia esibizione?:
La creazione di una situazione scenica è già di per se un’arte che richiede diverse
capacità e competenze; innanzitutto, come afferma lo stesso Jossua è qualcosa che va
fatto a tavolino con tanto di carta e penna e spesso richiede non minuti o ore di lavoro, ma
giorni e mesi.
La domanda che da il via a tutto penso dovrebbe essere questa:
“Qual è il fine della mia esibizione?